Incisioni del traduttore n° #1296
3 Maggio 2022

Mi chiedo se non dovrei essere più indulgente con me stesso, in questo mio speudo diario enciclopedico dalla vocazione metafisica – che un giorno forse potrebbe servir da spunto, sì da manuale di istruzioni, per una mano irrequieta e tremante, desiderosa di rifare il mondo. Mi chiedo, non foss’altro per facilitare un po’ la vita al lettore, se non dovrei concedermi qualche riferimento in più alla cosiddetta « quotidianità », il tutto senza mai scadere nel fare un uso – come dire – « privato » di questo spazio sacro che è il foglio in nome del quale lo scrittore si deve immolare, e accettare eroicamente, senza cercare alibi o attenuanti, le conseguenze del suo gesto, scrittore che a forza di parlare, per testare la bontà delle sue soluzioni, a voce alta, per sincerarsi della melodia, potrebbe aver avuto bisogno di rinfrescarsi la gola, finendo – mi spiace Giulia, così come mi spiace dirtelo così, tra le righe, immaginando la tua delusione, ma volevo prepararti e invitarti magari a fare la spesa, prima di rincasare – tutta la coca-cola.

Exister, à mieux y penser, cela relève déjà du passé.


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