Incisioni del traduttore n° #1495
31 Gennaio 2023

J’ai remis à plus tard le moment d’écrire ces mots autant que possible, aujourd’hui, pour en prolonger le plaisir. Or, là on m’attend pour l’apéro. A demain.

C’è qualcosa di scandaloso nei cibi, troppo insipidi, acidi, freddi, collosi, se è vero che devono essere lavorati, in qualche modo edulcorati. Penso alla carne del maiale certo, sanguinolenta quanto quella del toro o del cavallo, poverino, ma anche alle uova, morte troppo giovani, senza contare la trota, più gelida nella vaschetta blu che nel suo ruscello, o il radicchio venoso, che schifo, il pistacchio, che ha perso un dente, masticando un pistacchio, suo cugino, cannibale! Per non parlare dell’ostrica, che facciamo cantare, con lo champagne, per derubarla. Salvo poi sborsare noi 36 euro la dozzina. Ed eccoci furiosi a divorarle nude e crude, tutti eccitati.


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