Incisioni del traduttore n° #176
22 Febbraio 2019

È finita la stretta del freddo secco e pungente. Ora, da bravi padani, facciamo largo… alla nebbia...

Aboyait, beuglait, feulait-elle? Je me demande quel son elle était coutumière de émettre de son vivant, avant d’être réduite à sa propre carcasse, la cornemuse.

[Ah, quasi dimenticavo… “Palafox”, il romanzo di Éric Chevillard che ho tradotto per voi, è arricchito – da “arricchimento”, nel senso squisitamente zoologico del termine – di un testo che ho scritto di mio pugno… un testo pallosissimo, d’altra parte.]


Il mostro dai fendinebbia iniettati di sangue e la mascella d'acciaio si avvicinava, si allontanava, si avvicinava di nuovo... e poi ci inghiottì. Passammo i successivi quaranta minuti in coda, bloccati nel traffico.


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