Incisioni del traduttore n° #224
11 Aprile 2019

Ogni volta che mi inoltro in una cucina, mi sento solo e inadeguato, incapace di cavarmela, senza mezzi, inerme, come catapultato dietro le prime linee in territorio nemico. Come spiegare altrimenti la presenza di un'intera batteria, asserragliata là in un angolo, o ancora questo vecchio elmo lucente crivellato di colpi, che fa acqua ormai da tutte le parti?

Le bus, orange justement, du ciel, c’était bien notre avion Easy Jet. Mieux vaut-il – pensais-je – de ne pas s’endormir, pour se garder des pickpockets.

È ufficiale, ne abbiamo le prove! Sì, ieri è stata resa pubblica la prima foto di un buco nero, quello spazio di antimateria lungamente teorizzato dagli studiosi, dove la materia stessa è risucchiata in un altro tempo. Quello, del resto, che aveva realizzato Éric Chevillard, e che io avevo tradotto per voi dal francese non più tardi di due mesi fa, con Palafox, il primo caso accertato di romanzo sul niente.

Allo scrittore, del resto, basterà mettere un dito nell'occhio del bue, per rovinare una frittata - e uccidere un pulcino).


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