

#843
18 Dicembre
Di questi tempi bui, io e Giulia abbiamo preso la buona abitudine di guardarci l’un l’altra le spalle. Non riesco proprio ad addormentarmi supino io.
#841
16 Dicembre
Tempo non me ne manca – penso. Ma non mi rimane che guardare i necrologi fissati al palinsesto dall’altra parte della strada, mentre faccio la coda che si estende per venti metri e più, fuori dall’ufficio postale… al freeddo e al geeeelo…
#840
15 Dicembre
“E gli occhi han preso il colore del cielo a furia di guardarlo” Ligabue: questo ho imparato dal muro della steak house imbrattato coi gessetti, mentre masticavo il mio hamburger insapore.
#839
14 Dicembre
Le givre condense la description autrement trop floue de ce paysage, dans la vallée du Mincio.
#838
13 Dicembre
Avrei preferito non incontrarlo, o almeno non riconoscerlo – mascherina abbassata a parte.
#837
12 Dicembre
A ben guardare, tutto hanno degli ombrelli, dei chiodi, dei cappelli, degli gnomi… Ma nulla dei funghi, eccetto il sapore ovviamente – per quanto spesso sappiano un po’ troppo di ferro e di legno.
#836
11 Dicembre
In tempo di lockdown parziale che non passa mai del tutto è difficile anche passare il tempo.
#835
10 Dicembre
Nel caso scoppiasse una guerra improvvisa, con tutte queste restrizioni alla libertà individuale, nessuno saprebbe dove andare a pescare un riservista.
#833
8 Dicembre
Puis un rayon perça le mur épais et compacte, qui du coup devint presque transparent, intelligible. On ne voyait plus que cet unique exemplaire de Battling il tenebroso de Alexandre Vialatte, dans la masse informe de la prétendue narrativa straniera.
#831
6 Dicembre
A tal punto malleabile, la neve può assumere davvero tutte le forme. Toh, piove!
#830
5 Dicembre
On conviendra que j’observe la plupart des convenances. C’est que je ne les respecte guêre.
#829
4 Dicembre
La nuit la neïge revèle sa vraie couleur: azur qui tire sur le bleuâtre.
#826
1 Dicembre
Ah! Un altro mese da oggi, e potrò dire di non avere visto nemmeno un babirussa nel 2020. Da pazzi!
#825
30 Novembre
Il fatto è che troppo spesso non so che farne del tempo – ma mi piacerebbe piegarlo –.
#824
29 Novembre
Avec la déxtérité et l’élégance d’un aborigène, et avec la même confiance même, je lance une troisième banane dans le brouillard épais. Mais suis-je en train d’exterminer l’entier troupeau?
#823
28 Novembre
Avec la dextérité d’un aborigène, je lance une banane dans le brouillard épais… J’attends un long moment… que je me réjouis de ne plus voir revenir en arrière… Eureka! Il me suffit là de récupérer ma proie gisant quelque part dans l’herbe. Oui, mais où justement?
#822
27 Novembre
Non so se sia più il profumo del caffè finemente macinato… o il rumore del caffè meticolosamente tostato… Non so dire se sia il profumo del rumore del caffè o il contrario, il rumore del suo profumo, a svegliare Giulia ogni mattina.
#821
26 Novembre
In mancanza di un’arancia adeguata (sì, perché il sole scotta), quel mito di Maradona ha finito per anticipare Atlante, e palleggiare col mondo… che per aria gira… gira… gira…
#820
25 Novembre
-Io: “Senti, di là? è il treno…”
-Giulia: “Uhmm… sì, vien dal lago…”
-Io: “Porta pioggia, allora…”
-Giulia: “Dev’essere un treno merci.”
#818
23 Novembre
Un grosso rapace si deve essere insediato nel mio areale. Oggi non c’è quasi traccia di pollo, nella verdura.
#817
22 Novembre
Spolpato vivo il bel caco, gli storni volano in massa ad addobbare l’antenna.
#816
21 Novembre
Curioso ghirigori glauco di gabbiani sul Mincio, in questa mattina limpida, come a ricordar l’antica bruma… metafora di non si sa più che cosa…
#814
19 Novembre
Personne n’ose reprocher au fumeur d’avoir baissé son masque. C’est qu’on préfère attendre…
#811
16 Novembre
Diversamente da chi porta barba, occhiali e mascherina, non può entrare in posta chi indossa un semplice passa-montagna… (Due pesi e due misure.)
#809
14 Novembre
Alla volta di domenica, avrà sicuramente divorato tutta l’insalata il cinghiale ingordo e un po’ polentone – occorre ammetterlo. Dormirà pasciuto e beato, su un letto di funghi.
#808
13 Novembre
Prima ancora che la sensibilità, il gelo ne prova l’intima fragilità. Della gioia di vivere o dell’acqua – due forme della stessa cosa.