Chevillardiana

Quel che fila sulla carta, per me, ha sempre costituito l’unica realtà possibile.
(Éric Chevillard, Sul riccio, p. 35)

Significativamente definito dalla critica d’oltralpe “l’inclassificabile”, ÉRIC CHEVILLARD elabora una particolare estetica dell’incongruo, tesa a implicare il lettore nella costruzione di un senso che, tra dimensione ludica, umorismo nero, decostruzione della plausibilità narrativa, continuamente sfugge ai tentativi di categorizzazione. I suoi romanzi poetici sono tradotti in nove lingue, dalla Cina agli Stati Uniti, passando per il Messico. Prehistorica Editore dedica alle sue opere, universalmente considerate dei classici senza tempo, un’intera collana. Quale modo migliore per dare voce alla contemporaneità?

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